Indaco bastardo

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Indaco bastardo, Amorpha fruticosa

Fam. Leguminosae

Diffusione: Originario delle zone centrale degli Stati Uniti, in Italia è presente a nord e nelle regioni centrali, fino a 500m di quota.

Dimensione e Portamento: Raggiunge i 4-5metri ed ha portamento arbustivo. Chioma irregolare ed espansa fino a 1,5-2m di diametro.

Tronco e Corteccia: Fusto irregolare e sinuoso, con numerose ramificazioni fin dalla base. Corteccia omogenea e bruno-chiara o grigiastra, rugosa e leggermente solcata nelle parti più vecchie..

Foglie, Gemme e Rametti: Foglie caduche, composte e imparipennate; inserzione alterna che avviene tramite picciolo di 2-3cm su rametti chiari leggermente pubescenti. Foglie lunghe oltre 20cm composte da 11-19 foglioline opposte, brevemente picciolate. Lamina fogliare ellittica con apice appuntito, margine liscio e nervatura penninervia.

Strutture riproduttive: Fiori ermafroditi con corolla papilionacea di piccole dimensioni rosso-violacea e vessillata. Antere gialle ben visibili portanti stami emergenti dalla corolla. Fiori riuniti in infiorescenze erette a spiga, lunghe 8-16cm e poste generalmente all’apice dei rametti o all’ascella delle foglie. Fioritura in piena fogliazione tra giugno e luglio. Frutto costituito da un piccolo legume falciforme e ghiandolso lungo meno di 1cm che a maturazione assume un colore rosso-brunastro.

Caratteristiche: L’Indaco bastardo lo si trova abbastanza comunemente lungo i cosi d’acqua. Specie rustica che sopporta relativamente il freddo sviluppandosi in luoghi soleggiati. Vegeta bene su tutti i tipi di substrato purchè ricchi di sostanza organica. Non soffre a temporanee sommersioni e ristagni idrici. Possiede un’elevata capacità pollonifera; grazie alla sua rusticità e capacità di adattarsi e per la sua competitività rischia di sostituirsi a molte essenze autoctone.

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