Enotera o Stella di Sera o Bella di sera o Rapunzia o Onagra

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Foto di Bruno Martino
Foto di Bruno Martino

 Enotera o Stella di Sera o Bella di sera o Rapunzia o Onagra (Oenothera biennis L.)

Giugno, Luglio

 Onagracee (Onagraceae)

L’Enotera o Stella di Sera o Bella di sera o Rapunzia o Onagra (Oenothera biennis L.) è una pianta erbacea della famiglia delle Onagraceae.

…che, con delizioso e dolcissimo movimento a spirale, apre i suoi gialli petali solo verso sera, all’imbrunire, quando i veli della notte le donano questo falso pudore che la spinge, insieme all’umidità crescente, a mostrarsi in tutta la sua splendida “nudità” agli insetti impollinatori. L’aprirsi dei fiori è “giustamente” lento … e sollecito contestualmente e se noi sostiamo accanto ad uno di essi (sono spessi in colonie più o meno ampie), possiamo gustare il movimento del giallo sipario che ci presenta la scena e fa apparire il magnifico individuo vegetale in tutta la sua fragranza morfologica ed esistenziale,  e che ci dà una prova delle sue … capacità relazionali di cui lo ha dotato Madre Natura. Il suo profumo è assolutamente e divinamente femminile. Ho sempre detto che …, se fossi stato Dio (mi perdoni il Padreterno di così tanta presunzione), e avessi dovuto scegliere il profumo da accompagnare alla creazione di Eva, avrei scelto quello dell’Enotera. Un fiore femminile nei movimenti, nella fragranza, nelle impressioni che suscita all’imbrunire di ogni giorno. Ed è pianta “femminile” anche perché utilissima alla donna. Attraverso l’olio estratto dai suoi semi, molto ricco di acidi grassi polinsaturi, esistono infatti molti preparati erboristici che favoriscono un’azione coadiuvante tutte le patologie tipicamente femminili, allorquando sia necessario tentare di ristabilire un più corretto assetto ormonale per nostre care amiche con flussi irregolari, con dolori particolari in particolari momenti del mese, con espressioni antipatichine ed antiestetiche sulla pelle (brufoletti e bollicine varie) di questo squilibrio, specie nella zona del mento sotto le labbra che si tenta inutilmente di coprire con ciprie, stucchi, cere e ceroni…(forse lo stucco non c’entra…).” Bruno Martino

Per approfondiire le caratteristiche botaniche della specie cliccate qui.

 

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