Da qui è possibile osservare una magnifica cartolina rappresentativa della bellezza del paesaggio Pedemontano del Monte Grappa, con l’asse collinare che si dirama sulla destra e la catena delle prealpi che si sviluppa sulla sinistra.
Il Massiccio del Monte Grappa spicca tra le altre vette sia per la sua maestosità, che per la sua triste storia come teatro degli orrori della Grande Guerra, di cui il Sacrario monumentale (visibile anche a chilometri di distanza come macchia bianca tra il verde del Monte e l’azzurro del cielo) ne tiene giustamente viva la memoria.
La zona pedemontana è costituita da una serie di colline quasi parallele tra loro. Orientate grosso modo secondo la direzione nord/est, costituiscono un confine naturale tra la Pianura Veneta e la zona conosciuta come “delle Risorgive” (quel territorio compreso tra Brenta e Piave ricco di risorgive che attingono acqua dai serbatoi carsici del Massiccio del Grappa). In primo piano sono visibili i colli Asolani in cui è possibile osservare la Rocca della “città dei cento orizzonti”.
Dal punto di vista geologico, l’intera zona è attraversata dalla faglia nota come “piega a ginocchio” che si estende da Bassano all’altopiano del Cansiglio e che ha permesso l’innalzamento dell’asse collinare della Pedemontana fino a Vittorio Veneto (vedi immagine).
Fonti:
AA.VV.,2004: “Guida agli ambienti del Veneto”
Castellarin et al., 1982 (immagine)